Il Pasubio a piedi sulle storiche strade militari delle 52 Gallerie e degli Scarrubi, con anello nell'area monumentale

 

Partenza  

Bocchetta di Campiglia (Colle Xomo)

  Riferimenti cartografici  

Lunghezza

16.5 km                        

 

Dislivello  

1200 m                             

 

Tempo

5 ore                              

 

Difficoltà 

E  (Escursionistico)   

  Supporto cartaceo 

Kompass 1:50.000 n. 101 Rovereto Monte Pasubio

 
Da Schio o da Arsiero si raggiunge il Colle Xomo dove si prende la strada asfaltata che sale verso il Pasubio (indicazioni Strada degli Scarubbi - Strada delle Gallerie) arrivando a Bocchetta (o Bocca) di Campiglia dove si parcheggia negli appositi spazi. L'ingresso sulla Strada delle 52 Gallerie è annunciato subito da una lunga galleria all'inizio della quale vi è lo stemma della compagnia militare che realizzò l'opera.
 

 
Il primo tratto è un continuo entrare ed uscire da gallerie, sempre in salita abbastanza pronunciata. Nei piccoli tratti all'aperto la natura si mostra rigogliosa ed ha sfruttato ogni minimo spazio tra le rocce calcaree.
 

 
Non mancano i fiori (in questo caso i Gigli di San Giovanni) che hanno trovato habitat ideale tra le rocce calcaree in cui fu scavata la celebre strada militare.
 

 
La Strada delle 52 Gallerie in questo tratto presenta passaggi veramente impressionanti. Anche se larga e ben sistemata si deve comunque procedere con prudenza, soprattutto non distrarsi troppo per ammirare il panorama o l'arditezza della via.
 

 
Le 52 gallerie si presentano così come furono scavate durante il conflitto mondiale e le più lunghe hanno anche finestre da cui la galleria prendeva luce.
 

 
Dopo essersi inerpicati lungo le viscere del monte Grattanuvole si esce, intorno ai 1600 metri di quota, all'aperto. Da qui appare buona parte della tortuosa strada appena percorsa partendo dalla Bocchetta di Campiglia.
 

 
E' questo un buon tratto all'aperto, dove la Strada delle 52 Gallerie si mostra con la sua originaria larghezza. Ben presto, però, si torna in galleria.
 

 
Una di queste, in particolare, presenta un particolare andamento. Si avvita, infatti, dentro un pinnacolo calcareo consentendo di guadagnare decine di metri di dislivello tutti al coperto.
 

 
Passando sotto a Cima Quaro e al Monte Forni Alti il paesaggio si presenta particolarmente aspro e rupestre, con la strada che compare e scompare in continuazione nelle gallerie.
 

 
Pinnacoli calcarei, inghiottitoi, incisi valloni e rocce fessurate si susseguono lungo tutta la via che ormai ha raggiunto quasi i 2000 metri di quota nei pressi del Passo di Fontana d'Oro.
 

 
La Strada delle 52 gallerie prosegue ora in salita meno pronunciata e poi ...
 

 
... quasi in piano. Vista la minor fatica è quindi possibile soffermarsi ad osservare come la vegetazione, tenacemente, sfrutti il poco di terra che si deposita nei minuscoli anfratti rocciosi creati dal passaggio dell'acqua sulle rocce calcaree.
 

 
Nel tratto finale la strada esce completamente allo scoperto e scorre prossima al crinale, offrendo scorci panoramici su tutta la zona di guerra di Cima Palon. Arrivati alle Porte del Pasubio, a sinistra vi è il Rifugio Generale Papa. A destra si alza una pista che conduce all'Arco Romano, ingresso alla zona monumentale. Dall'arco, sfruttando il sentiero n. 142, si può salire al Dente Italiano e al Dente Austriaco (incredibile paesaggio modellato dalle bombe, dalle trincee e dalle gallerie scavate dai militari) per poi sfruttare il sentiero 105, salire su Cima Palon e riscendere alle Porte del Pasubio. Comincia ora il ritorno che prevede di sfruttare interamente ....
 

 
... la Strada degli Scarubbi, una comoda e ampia pista militare ben risistemata. Si perde così quota dolcemente ...
 

 
... superando brevi tratti in cui la Strada degli Scarubbi supera brevi gallerie e altri ...
 

 
.... dove la Strada degli Scarubbi è letteralmente scavata nella roccia che, dalla Cima Quaro, precipita verso il fondovalle con il tormentato versante degli Scarubbi. Nell'ultimo tratto, seguendo il sentiero segnato (n. 370) si tagliano numerosi tornanti e, senza problemi, si torna a Bocchetta di Campiglia.
 

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