In mountain bike nel parco Paneveggio - Pale
di San Martino, tra il Cimon della Pala e il
Colbricon
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Si comincia quindi a salire sulla bella
via sterrata che si dipana sinuosa tra i
prati della Costazza. Le pendenze non sono
mai molto elevate e ci si può godere il
panorama circostante. Arrivati nei pressi
del Passo Costazza e della la Baita
Segantini, vale la pena prendere la pista
a sinistra, per prati ..... |
... e salire su Punta Rolle, da dove
si gode si un panorama a 360 gradi sia
verso tutte le Pale di San Martino, sia
la parte settentrionale che quella
meridionale, sia verso i Lagorai. |
Tornati alla Baita Segantini, si
inizia ora a scendere verso il Passo
Rolle. |
Per la discesa si può utilizzare sia
la pista sterrata, sia il sentiero
segnato, specie se non vi sono molti
escursionisti a piedi. In questo tratto
si avrà modo di osservare .... |
.... le numerose marmotte visto che
qui staziona una delle popolazioni più
abituate alla presenza umana. Arrivati
alla strada del Passo Rolle si sale a
destra, si supera il passo e poi si
scende per circa 1 km, fino ad
individuare l'evidente bivio con la
pista che, a sinistra, si dirige verso i
Laghi di Colbricon (indicazioni). La
pista, prima larga, poi si restringe ma
rimane sempre percorribile in sella
(attenzione ai numerosi escursionisti). |
Senza grandi difficoltà si arriva
così al più grande dei Laghi di
Colbricon, sulle sponde del quale vi è
l'accogliente Rifugio Colbricon.
Da ricordare che in questa zona sono
stati rinvenuti resti di insediamenti di
cacciatori che qui si accamparono nel
7.500 a.C., con i quali sono state
ricostruite le abitudini di vita di
uomini primitivi. Si costeggia la
parte meridionale dell'invaso e poi la
sponda orientale per arrivare al Passo
di Colbricon (seguire sempre indicazioni
per Colbricon, sentiero n. 348). Ora si
lascia il sentiero n. 348 e si prende
a destra il sentiero segnalato e ben
tracciato per Malga Colbricon e Lago di
Paneveggio. Il sentiero ha un primo
tratto roccioso, ma poi inizia a
scorrere sulla bella e panoramica
dorsale prativa su cui si adagia ... |
.... la Malga Colbricon. Un
locale della malga è adibito a
ricovero di emergenza. |
Dalla Malga Colbricon il panorama è
veramente molto ampio. |
Si
riprende quindi a scendere rimanendo sul
sentiero principale ed entrando ora in
uno degli angoli più belli della Foresta
di Paneveggio. La
foresta, da molti considerata tra le più
belle delle Alpi, ricopre infatti la
parte più orientale dei Lagorai, quella
che va ad articolarsi, presso il Passo
Rolle, con il gruppo delle Pale. La
foresta si estende per 2793 ettari e la
sua specie più caratteristica è l’abete
rosso, con monumentali piante alte
spesso più di 45 metri. L’alto pregio di
questa conifera rese il bosco uno dei
preferiti dalla Repubblica di Venezia,
che da qui prelevava parte del legname
per costruire la sua flotta. Una particolarità dei tronchi di
abete rosso di questa foresta è quella
di essere particolarmente adatti alla
costruzione delle casse di risonanza
degli strumenti musicali. Ovviamente
sono pochissime le piante adatte a
questo, visto che i tronchi devono avere
fibre dritte e fini, scarsa presenza di
nodi e anelli di crescita sottili e
perfettamente concentrici. I tronchi
devono poi essere molto grandi, con un
diametro di almeno 50-60 cm che, in
queste zone, significa piante di almeno
150 anni di età. La tecnica per scegliere
un buon tronco armonico consiste nel battere un colpo
secco con il palmo della mano sul tronco
appoggiando su questo l’orecchio per
sentirne la risonanza. |
Il sentiero termina su una pista
forestale da seguire a destra fino a
confluire sulla strada del Passo Rolle.
Si va a sinistra ma subito si lascia
l'asfalto per prendere a sinistra
un'altra via forestale che scende nel
bosco di abeti e torna alla Strada
Marciò e, con questa, al Lago di
Paneveggio |
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