DATI DELL'ITINERARIO

Rif. Cauriol (Predazzo)

12 km

1000 m

4 ore

E (EE salita Cauriol)

2494 m

da giugno ad ottobre

CARTOGRAFIA

Tabacco 1:25.000 n. 014 Val di Fiemme ...

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GUIDA DI RIFERIMENTO

 

La Via Italiana e la Via Austriaca al Cauriol, zone di guerra sulla catena dei Lagorai, Val di Fiemme

Moltissime sono le montagne dei Lagorai legate ad eroiche imprese degli eserciti che qui si fronteggiarono durante la Grande Guerra. Ma vi è un monte che, forse, può essere innalzato a simbolo della Grande Guerra sui Lagorai: il Cauriol. La conquista del Cauriol fu affidata a  due battaglioni alpini, il Feltre e il Monte Rosa. Il Monte Rosa, che proveniva dal Vanoi, si attestò in una zona chiamata Laghetti, ai piedi della parete sud del Cauriol. Il Feltre, invece, proveniva da ovest, da Copola, e nel suo primo attacco riuscì, a duro prezzo, a portarsi a quota 2327, sotto la cima principale del Cauriol. Non altrettanta fortuna ebbe il battaglione Monte Rosa che, nell’ascesa verso la montagna da sud, impattò con un forte fuoco di sbarramento austriaco non riuscendo a guadagnare posizioni. Fu il Feltre che, il 27 agosto, sferrò l’ultimo assalto riuscendo a guadagnare la vetta. Agli austriaci rimaneva però il Cauriol Piccolo, a ovest, il Cardinal e la Busa Alta a est. Da qui, infatti, l’esercito austriaco tentò più volte la riconquista della cima, ma ogni tentativo fu vano. A questo punto l’esercito italiano cercò di rendere più sicure le sue posizioni, cercando di scacciare gli austriaci dalle montagne circostanti. I primo tentativi, infruttuosi, si rivolsero verso il Cauriol Piccolo (allora chiamato Cabriolet). Quindi l’esercito italiano si indirizzò verso il Cardinal e la Busa Alta. Già nel settembre del 1916 iniziarono i primo aspri combattimenti, compiuti sempre dai battaglioni Monte Rosa e Feltre, per conquistare la Forcella Cardinal, a quota 2222 m, e la cima sud della Busa Alta. Entrambe i tentativi costarono centinaia di uomini ma riuscirono. A quota 2222 m furono quindi portati, a spalla,  due pezzi di artiglieria da 65 mm che cominciarono a tempestare le posizioni austriache sul Cardinal. Ciò consentì l’avanzata del Feltre e del Monte Rosa fino all’antecima meridionale del Cardinal, a quota 2455 m. L’inverno, però, era ormai alle porte e già era caduta la prima neve. Conquistare la Busa Alta e il Cardinal divenne, quindi, impresa impossibile e gli eserciti si prepararono ad affrontare, a oltre 2400 metri di quota, un inverno rigidissimo. Furono per questo scavate gallerie, costruite baracche in legno, camminamenti, scale in pietra, posti di guardia, postazioni per artiglieria, ecc… In estate si ripresero i combattimenti ma la rotta di Caporetto bloccò ogni ulteriore tentativo di conquista. Oggi, salire sulla vetta del Cauriol vuol dire fare un tuffo nel passato perché qui sono ancora conservati, anche se ridotti a ruderi, moltissimi dei manufatti bellici approntati tra il 1916 e il 1917. L'escursione fino al Passo Sàdole è molto facile, sfruttando completamente la Via Austriaca di salita. Oltre il passo il sentiero rimane di tipo escursionistico ma richiede una certa esperienza a procedere sia su sentieri stretti e ripidi sia su grandiosi sfasciumi rocciosi privi di sentiero. La salita dalla forcella del Cauriòl (Selletta Canteri) alla vetta del Cauriòl è invece riservata ad escursionisti decisamente esperti.

 

Da Ziano di Fiemme si seguono le indicazioni per Sàdole e Rifugio Cauriòl. Entrati tra le case di Bosin si procede sempre in direzione Sàdole e Cauriòl, iniziando la salita. Il primo tratto è su asfalto in forte ascesa, poi la strada si sterra e conduce al Rifugio Baita Cauriòl (1587 m; quando vi è molto affollamento, soprattutto le domeniche d’agosto, la strada è chiusa 500 metri prima del rifugio). Da ricordare che all’interno del rifugio è stato allestito un piccolo museo che ospita molti reperti bellici rinvenuti sulla montagne circostanti. Dal rifugio ci si incammina sulla via principale (segnavia n. 320, frecce per Cauriòl e Passo Sàdole) procedendo in assoluta tranquillità e godendosi l’aspro paesaggio montano circostante. Il Cauriòl non è ancora visibile ma, a sinistra, appaiono due altre cime rese famose dalle azioni di guerra: la Busa Alta e il Cardinal.

 

 

 Dopo il verde  Pian de le Madalene, grande pianoro con piccolo rifugio sempre aperto con stufa ....

 

 
..... si raggiunge agevolmente un altro pianoro in fondo al quale, a sinistra, vi è una sorgente segnalata che scaturisce da sotto i sassi (1800 m) e dove, in genere, pascolano cavalli e mucche.
 

 
Da qui, guardandosi alle spalle, si possono ammirare molte delle cime che chiudono da nord la Val di Fiemme.
 

 
Inizia ora la salita vera e propria, che si svolge con larghi tornanti, tra vegetazione cespugliosa, soprattutto ontani e pini mughi.
 

 
La mulattiera che si sta percorrendo è ampia e porta ancora evidenti tracce della storica selciatura militare.
 

 
Bellissime, in estate, le fioriture di rododendro.
 

 
Trascurata a sinistra la Via Austriaca al Cauriòl, poco più in alto si giunge al bivio con il sentiero segnalato per Castel d’Aie. Anche questo va trascurato ....
 

 
..... continuando sulla traccia principale, ex strada militare, in un ambiente che si fa via via severamente montano.
 

 
La via porta, di lì a breve, al Passo Sàdole (2066 m), dove sono ancora ben visibili imponenti resti di fortificazioni, acquartieramenti, trincee, gallerie, ecc… Qui termina il tratto agevole dell’escursione che infatti, fino ad ora, si è svolta tutta su ottime mulattiere. Si deve quindi porre subito attenzione. Trascurato a destra il sentiero n. 321 per il Passo Litegosa, si prosegue dritti, con il sentiero n. 320 (segnavia).
 

 
Si sale così leggermente e poi si scende ad un importante bivio con tabernacolo in legno, tra prati e massi dove è facile vedere le marmotte che fanno capolino (continua a PAG. 2).
 

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