Il giro in MTB del Monte Santo di Lussari, nella Foresta del Tarvisio, ai piedi del Jof Fuart e del Jof di Montasio
 

Partenza  

Tarvisio

   Riferimenti cartografici  

Lunghezza

31 km                        

 

Dislivello  

1700 m                             

 

Tempo

3 ore                   

  

Difficoltà 

medio/impegnativo (per il dislivello in salita)      

  Supporto cartaceo 

Tabacco 1:25.000 n. 019 Alpi Giulie Orientali e Tarvisiano
 

 

Percorrere in MTB l'estremo lembo nord orientale d'Italia, in Friuli Venezia Giulia, è un'esperienza veramente molto gratificante. Qui vegeta un lussureggiante complesso boschivo, la celebre Foresta del Tarvisio, di proprietà demaniale, all'interno della quale si possono percorrere decine di chilometri di piste forestale e sentieri ottimamente segnalati. La foresta, di cui si hanno notizie fin dal 1006, è caratterizzata soprattutto dalla presenza dell'abete rosso, che da solo rappresenta il 60% delle essenze forestali. Ma la cosa straordinaria è che, spesso, al verde del bosco si sovrappone il grigio di scoscese pareti dolomitiche, quali quelle del gruppo del Jof Fuart e del Jof di Montasio.       Il percorso prende il via da Tarvisio, seguendo le indicazioni per Predil ed inoltrandosi nella Valle del Rio del Lago. A Riofreddo, prima del ponte, si lascia però l'asfalto per prendere a destra ....
 
 
.... la sterrata che si inoltra nella Valle di Riofreddo (sentiero n. 618). Si supera la sbarra che impedisce l'accesso alle auto e ...
 
 
..... ci si inoltra nella valle .....
 
 
... dirigendosi verso le dolomitiche pareti dominate dalla guglia del Jof Fuart.
 
 
La sterrata attraversa grandi zone boscate e giunge ad uno spiazzo dove vengono depositati i tronchi di abete tagliati prima di essere trasportati a valle. Qui vi è un piccolo rifugio in legno e un'area di sosta con tavoli e panche.
 
 
Le guglie dolomitiche appaiono sempre più vicine e ....
 
 
.... sempre più marcato è il contrasto con il verde della foresta.
 
 
Di lì a poco inizia la vera salita che si svolge su una disagevole pista forestale che, con secchi tornanti, prende quota. Trascurando i sentieri laterali e seguendo sempre le frecce per Sella Prasnig si continua a salire raggiungendo ...
 
 
.... i 1491 metri di Sella Prasnig, che offre spunti paesaggistici anche verso la modesta Cima del Cacciatore. Ora inizia la discesa (sentiero n. 615 per Val Bruna) prima su traccia più ampia e poi su tecnico sentiero. Man mano che si scende si apre, a sinistra, ...
 
 
.... il grande panorama sul gruppo dolomitico del Jof di Montasio. Arrivati alla strada sterrata per il Monte Santo di Lussari si pongono due alternative. Chi giudica di aver già pedalato abbastanza scende a sinistra e ....
 
 
.... va a superare il Torrente Saisera per poi immettersi sulla strada che, a destra, percorre tutta la Val Bruna arrivando alla strada principale del Tarvisio che, a destra, riporta al punto di partenza. Chi invece vuole percorrere interamente l'anello proposto prende la sterrata a destra, cominciando a salire verso il Sacro Monte di Lussari. La pista, durissima nel primo tratto viste le pendenze (anche se ampia la sterrata è lunga e costringe, infatti, ad usare rapporti agili), si tiene quasi sempre in foresta e sale con ampi tornanti fino a giungere ad un importante bivio sotto al Monte Prasnig (quota 1715 m). Si va a sinistra e, in breve, si giunge ....
 
 
.... al Monte Santo di Lussari. Qui esisteva una cappella ricovero già nel 1360 ma l'attuale chiesa risale al 1500 e al 1600. Dopo numerosi danneggiamenti (fulmini, bombardamenti, ecc..) è stata completamente restaurata in occasione del Giubileo del 2000. Dopo l'opportuna visita si torna al bivio di quota 1710 m e ora si svolta  a sinistra, raggiungendo la visibile Malga di Lussari. Si svolta  a sinistra immettendosi sulla Via Crucis (sentiero  613 per Camporosso, attenzione ai numerosi pellegrini, specie nei giorni festivi estivi) che scende ripida fino a raggiungere la case di Lussari, sul fondovalle. Ora, con la strada principale, si torna a Tarvisio.
 
 

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