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Nel Valdarno, le Balze di Castelfranco e di
Piantravigne, lungo il Sentiero dell'Acqua
Zolfina
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| Dopo un tratto su asfalto si svolta a
sinistra e, al cancello di una casa, si va a
destra sul sentiero che subito comincia a
passare sotto spettacolari calanchi e arditi
pinnacoli. |
| In alcuni tratti le balze emergono
dal fitto bosco di latifoglie, .... |
| .... in altri da vigneti dove la
vite viene ancora allevata "maritata"
all'acero. |
| A volte, invece, le balze emergono
tra gli olivi. |
| Con un po' di fantasia si può
ritrovare nella forma di alcuni
pinnacoli somiglianza con famose cime.
Questa, per esempio, ricorda senza
dubbio il "più nobile scoglio d'Europa",
il Cervino. |
| Il sentiero confluisce infine su una
stradella sterrata da prendere a
sinistra, tra campi coltivati da cui
emergono, spettacolari, i pinnacoli e le
torri delle balze. |
| La via si sviluppa tra vigneti
..... |
| .... rupi, prati e radi boschi. |
| Non manca la fauna, con scoiattoli,
lepri, volpi caprioli e cinghiali ma,
nei campi, spesso sostano anche gli
aironi. |
| Dopo un'ultima occhiata ad una balza
che sembra un'enorme cattedrale gotica
si ritorna al ponticello sul Borro
dell'Acqua Zolfina. Da qui, con la via
dell'andata, si torna a Piantravigne. |
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