DATI DELL'ITINERARIO

Fenils (Cesana Tor.)

12,7 km (solo salita)

1830 m

3 ore e 30 minuti (solo salita)

Impegnativo

3131 m

da giugno a ottobre

CARTOGRAFIA

Fraternali 1:25.000 Alta Valle Susa ....

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L'AUTORE

 

Ettore Grillo è l'autore del percorso proposto, studente in medicina, marciatore di livello nazionale, appassionato di montagna, cura per noi il canale YouTube

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La cronoscalata del Monte Chaberton, sulla via militare di Fenils una delle più dure salite per MTB delle Alpi

Intorno alla fine dell’800, quando l’Italia decise di stringere un’alleanza difensiva con Austria e Germania, la Triplice Alleanza, si sentì l'esigenza di disporre di una vera e propria “cintura dei forti” per chiudere le vie di accesso che, nei secoli precedenti, avevano consentito la discesa degli eserciti francesi in territorio piemontese. Anche la testata della Val di Susa aveva bisogno di potenti opere militari per difendere i principali valichi con la Francia. Ecco quindi sorgere i forti dello Chaberton, sull’omonimo monte, di Bramafan, presso Bardonecchia, e i forti di Pramand e Jafferau, presso i monti Seguret e Jafferau. Tutto il sistema difensivo fu messo in piedi con estrema perizia e cura tanto che trent’anni dopo, all’avvicinarsi del secondo conflitto mondiale, molte di queste opere furono riattivate e, in parte, rimodernate. Per questo la strada dello Chaberton, percorsa con l'itinerario proposto, va considerata, cronologicamente parlando,  dell’Ottocento con ristrutturazioni risalenti ai primi decenni del Novecento. Il fatto di pedalare su una ex strada militare non deve però trarre in inganno. La strada, infatti, si presenta ai giorni nostri fortemente deteriorata. Se questo incide relativamente poco sulla pedalabilità  nei primi chilometri, quando la via si sviluppa tra radi boschi e prati, diviene un grosso problema dalla Grangia Quagliet alla cima. Molti tornanti sono, praticamente spariti e la pendenza si mantiene quasi costantemente prossima al 20%. Il fondo, poi, è fortemente dissestato, con pietrame caduto dalle montagne e detriti poco stabili. Tutto questo rende il tracciato molto impegnativo, percorribile totalmente in sella solo da chi ha un'ottima preparazione atletica (in questo caso si può prevedere di raggiungere la cima in meno di 3 ore). Chi è meno allenato sarà costretto, in più punti, a spingere la bici. Attenzione, sempre per gli stessi motivi, anche nella discesa.

 
Fenils è raggiungibile da Torino imboccando la statale n.24 della Val di Susa per il Colle del Monginevro. Superato Oulx (raggiungibile anche con l’autostrada della Val di Susa), si prosegue per Cesana fino a che le indicazioni stradali non invitano a prendere a destra la strada per Fenils. Da Fenils 1306 m, parcheggiata l’auto nei pressi di una fonte/lavatoio, si comincia a salire sulla strada sterrata, ex militare, che, già in questo primo tratto, si presenta dissestata.
 

 
In questo primo tratto la montagna, essendo ancora verde di radi boschi e prati, è sfruttata dalle attività agro-silvo-pastorali tipiche della montagna. Un primo, netto cambio lo si avverte raggiungendo e superando le grange di Prà Claud 1589 m, perchè la via peggiora ulteriormente le sue condizioni mantenendosi però larga.
 

 
Si prende così quota con numerosi e  secchi tornanti per poi salire in costa andando a superare il sassoso ma spettacolare impluvio del Rio Fenils.
 

 
E' qui che si comincia a capire che cosa aspetta nei prossimi chilometri, sia dal punto di vista della fatica che della spettacolarità del tracciato.
 

 
Dopo il Rio Fenils la strada attraversa per un breve tratto ancora la zona con radi larici e abeti, con fondo abbastanza buono. Raggiunto il paracarro militare dei 7 km (6 km dal punto di partenza), si è circa a metà della salita come chilometraggio, ma a poco più di un terzo come dislivello. Ora, infatti, inizia il tratto in ascesa più pronunciata. Superate le grange Quagliet si perviene ad un importante bivio a 2055 m. Se si va a sinistra dopo 100 metri si trova una fonte, costruita dai militari, purtroppo in pessimo stato.
 

 
L’itinerario continua a destra, andando a tagliare le rocciose pendici della Croce del Vallonetto. Dopo un tratto a tornanti, sostenuti di muretti e ancora ben disegnati ....
 

 
...... si percorre un lungo ed aereo dritto, si effettua un tornante a sinistra  e si percorre ....
 

 
..... un aereo tratto scavato nella roccia, dove la strada, in parte franata, è ormai ridotta a sentiero. E' questo un tratto molto interessante, reso ancora più spettacolare .....
 

 
.... dalla cosiddetta "Roccia Tagliata", uno sperone roccioso che fu, appunto, tagliato per consentire il passaggio della strada. Storicamente la costruzione della via iniziò nei primi giorni del 1898 con il via agli scavi per l’ardita opera che, salendo da Fenils, si inerpicava sul fianco orientale della montagna raggiungendo, dopo 14 km di stretti tornanti, la vetta dello Chaberton. La via era di fondamentale importanza per la costruzione del forte e per il suo successivo armamento. Sulla strada furono infatti trasportati gli spaventosi cannoni della lunghezza di 5 metri e mezzo e i dirompenti proiettili del peso di 46 chili.
 

 
La via ha, in questo tratto, un aereo sviluppo ed è stata ricavata tagliando letteralmente la roccia della montagna.
 

 
Entrati in territorio francese (notare i cippi di confine), si giunge al Piano dei Morti. Lasciata a destra una stradella militare che sale a delle fortificazioni, si continua sulla via principale, ora mulattiera, che si avvita verso il visibile Colle dello Chaberton.

 

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