DATI DELL'ITINERARIO

La Riposa (Susa)

10 km

1350 m

4 ore e 30 minuti

E (EE il tratto finale)

3538 m

da giugno a ottobre

CARTOGRAFIA

Fraternali 1:25.000 Valle Susa Rocciamelone ...

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I sentieri del Rocciamelone, gli stambecchi e i panorami da La Riposa per il Rifugio Cą d'Asti

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INTRODUZIONE: a 3538 metri senza chiodi ne corde, una grande montagna alpina a “portata” di escursionista

Correva l’anno 1358: un uomo, con sulle spalle un pesante fardello, saliva una montagna che, dal fondovalle, doveva sembrare inespugnabile. Era Bonifacio Rotario, cittadino di Asti, che portava, il pił in alto possibile, un dono alla Vergine. L’uomo pensava che, dopo un’impresa tanto faticosa e pericolosa, la Madonna non gli avrebbe negato il suo aiuto. La montagna da scalare non era una vetta qualsiasi, era il Rocciamelone, considerata, a quei tempi, la cima pił alta delle Alpi. Il dono era un prezioso bassorilievo, un trittico, su cui erano raffigurati  al centro la Madonna col Bambino, a sinistra S.Giorgio e a destra S.Giuseppe con Bonifacio. L’impresa riuscģ: la montagna, che dal basso sembrava inaccessibile, presentava infatti una via di salita meno difficoltosa del previsto, anche se aerea e impressionante. Sulla vetta Rotario fu sorpreso da un violento temporale e passņ la notte solo,  tra le rocce della cresta. Fu forse per questo che al ritorno volle far costruire, dove oggi sorge il Rifugio Cą d’Asti, una baracca in legno dove potersi riparare e riposare durante l’ascesa. Per secoli, dopo Rotario, la gente salģ  verso la vetta in pellegrinaggio e, fino alla metą del Seicento, ebbe la possibilitą di toccare  il trittico portato dal cittadino astigiano. Il bassorilievo, infatti,  resistette per pił di 300 anni alle intemperie e solo una cuspide si spezzņ colpita da un fulmine. A riportarlo a valle, nella cattedrale di Susa (dove č tuttora), fu Carlo Emanuele II, uno dei tanti personaggi illustri saliti sul Rocciamelone servendosi del percorso sperimentato da Rotario.  Ed č proprio questa via “normale” che, ancora oggi, consente di raggiungere la cima della montagna alle centinaia di escursionisti che, il 5 agosto, si recano in pellegrinaggio fin sulla vetta.

 

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