DATI DELL'ITINERARIO

Monterosso

8 km (andata)

400 m (andata)

2 ore 30' (andata)

E (escursionistico)

320 m

tutto l'anno

CARTOGRAFIA

Multigraphic 1:25.000 Cinque Terre

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Da Monterosso a Levanto, antiche mulattiere e storici insediamenti sul  Promontorio del Mesco

Monterosso al mare è il borgo più occidentale delle Cinque Terre ed anche il più grande. E’ l’unico inoltre a presentare due spiagge sabbiose di una certa estensione. La cittadina è divisa in due unità distinte: la località Fegina e il borgo antico. Quest’ultimo presenta una caratteristica struttura lineare che si allunga sul torrente Buranco, oggi coperto. Il paese è circondato da un anfiteatro montuoso che offre ottime possibilità per piacevoli itinerari di tipo escursionistico sia verso Soviore e le Cinque Terre (per l'anello della Madonna di Soviore cliccare QUI), sia verso la Punta Mesco e Levanto (come nell'itinerario qui descritto). La Punta Mesco è infatti il verde promontorio che rappresenta il naturale setto divisorio che separa Monterosso da Levanto. Si può quindi dire che la costa delle Cinque Terre termini con questa punta. L’escursione proposta, che si svolge tutta su buoni sentieri ben segnalati, è una vera e propria traversata che può essere conclusa sfruttando, per il ritorno, il treno.

 

Da La Spezia si segue la statale Aurelia (direzione Genova) fino a Pian di Barca e da qui si sale a Pignone e Foce Drignana per poi scendere a Colla di Gritta dove si trova il bivio per Monterosso. Fatti cento metri la strada si biforca. Si sceglie la via diritta che scende a Fegina, uno dei due nuclei di Monterosso.  Lasciata l’auto nel grande parcheggio (a Monterosso Fegina si può arrivare anche in treno essendo stazione ferroviaria sulla linea LA Spezia - Genova). A piedi si segue il lungomare in direzione ovest (verso cioè Punta Mesco) passando poco sopra la statua del Gigante, una scultura alta 14 metri e di 1700 quintali di peso, ed individuando i segnavia bianco/rossi del sentiero n. 590 per Sant'Antonio e Levanto. Questo raggiunge una stradetta asfaltata da seguire in salita  per un breve tratto .... 

 

 
..... per poi lasciarla riprendendo la storica mulattiera scalinata. Tornati sull'asfalto si sale con questo per un altro tratto e poi si prende a destra ......
 

 
..... la mulattiera scalinata che entra nel bosco di leccio che ammanta il Promontorio del Mesco. La via, ampia ma abbastanza deteriorata, sale decisamente offrendo grandi spunti panoramici sul golfo di Monterosso.
 

 
Arrivati al crinale, la Cresta di Sant'Antonio, al bivio si prende a sinistra ....
 

 
..... fermandosi ad un grandioso balcone panoramico da cui appare Monterosso e tutta la costa delle Cinque Terre e, oltre, Portovenere e le isole Palmaria, Tino e Tinetto.
 

 
In breve si arriva ai ruderi della chiesa dedicata a Sant' Antonio Abate.
 

 
La Chiesa di Sant'Antonio al Mesco risale al XIII secolo e fu per secoli occupato da eremiti agostiniani  che svolsero anche un’attiva funzione di guardiani all’epoca delle invasioni piratesche.
 

 
Oltre la chiesa si trovano le costruzioni dell’ex semaforo militare del mesco, per un periodo osservatorio naturalistico e antincendio e oggi in stato di abbandono.
 

 
Tornati sui propri passi per la Cresta di Sant'Antonio si raggiunge .....
 

 
...... un importante bivio. Dritto prosegue il sentiero n. 591 (ex 1) per Colle di Gritta e Soviore. Chi volesse raggiungere la Madonna di Soviore per poi riscendere a Monterosso può vedere la descrizione QUI. Si prende invece a sinistra, in direzione Levanto, il sentiero n. 591 ....
 

 
..... che subito si mostra come un'aerea traccia sospesa sul mare.
 

 
La macchia mediterranea, in questo tratto, noto come Costa del Semaforo, degrada fino a raggiungere il mare (continua a PAG.2).

 

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