DATI
DELL'ITINERARIO |
|
Passo Pordoi |
|
14 km (A/R) |
|
750 m (A/R) |
|
4 ore (A/R) |
|
E (escursionistico) |
|
2432 m |
|
da giugno ad ottobre |
CARTOGRAFIA |
Tabacco
1:25.000 n. 06 Val di Fassa ...... |
|
|
|
GUIDA DI RIFERIMENTO |
|
Per molti altri percorsi in zona utile la guida di Sergio Grillo e Cinzia Pezzani (edita da L'Escursionista) in uscita nell'estate del 2020. Per informazioni e acquisti www.escursionista.it |
IN EVIDENZA |
|
Nel
comprensorio dolomitico della Val di Fassa sono molte le escursioni possibili, ma un percorso indimenticabile è sicuramente l'anello intorno al Catinaccio di Antermoia, con passaggio per il Lago di Antermoia, toccando ben 6 rifugi. Per
la descrizione e le foto del percorso CLICCA QUI |
FACEBOOK |
|
|
Visita la nostra pagina Facebook e metti un like
per essere informato di
tutte le novità e dei
prossimi itinerari |
|
L'AUTORE |
|
Ettore Grillo
è l'autore del percorso
proposto, studente in
medicina, marciatore di
livello nazionale,
appassionato di montagna,
cura per noi il canale YouTube |
|
|
Dal Passo Pordoi al Lago di Fedaia, il Viel del Pan sentiero balcone sulla Marmolada
|
Il Viel del Pan in tutto questo tratto è largo e perfettamente tenuto e può essere percorso in tutta tranquillità. |
Si arriva così al Rifugio Viel del Pan, grande costruzione che sorge su un panoramico crinale che scende dalla dorsale del Sass da Ciapel.
|
Il “Bazar Viel dal Pan” fu aperto nel 1952 dalla guida alpina Fortunato Dantone. Dalla vendita di bevande e panini Fortunato passò ai primi piatti caldi, ma la sfortuna non tardò ad accanirsi, materializzandosi in un incendio che distrusse completamente il piccolo edificio. Ma la guida alpina, con la moglie Marta, decisero di ricostruirlo e, anzi, di ampliarlo, avendo così la possibilità di offrire un letto ai sempre più numerosi escursionisti. La struttura diventava, così, un vero e proprio rifugio di montagna che, col passare degli anni, si ingrandiva di pari passo con il successo del sentiero, fino alla ricostruzione nelle vesti attuali avvenuta nel 2003. |
Oltre il rifugio il sentiero diviene più stretto ma mantiene comunque una larghezza tale da essere percorso in tutta tranquillità. Visibili, da qui in avanti, alcuni grossi tubi curvi che fanno parte di un complesso sistema per la programmazione della caduta delle valanghe. Il sentiero taglia sotto il Sass da Ciapel e poi raggiunge il crinale al Col de Paussa, da dove riappare il gruppo del Sella in cui svetta il Piz Boè. |
Dal colle si evita di inserirsi sul percorso di crinale (Sentiero delle Creste, sempre mal segnalato) e si continua a tagliare il versante sud della dorsale principale, prativo, da cui sembra quasi di toccare il ghiacciai della Marmolada. |
Allontanandosi sempre più dal crinale e percorrendo grandi versanti prativi si giunge ad un bivio, per altro mal segnalato. Il sentiero a sinistra sale a Porta Vescovo, da dove si può scendere, a piedi o con la cabinovia, ad Arabba. Si segue invece il sentiero a destra scende verso il Lago Fedaia. |
Il sentiero principale perde quindi quota decisamente, avvicinandosi sempre di più al lago. |
Questo prima appare piccolo e lontano ma, rapidamente, .... |
.... diventa sempre più grande e vicino, fino ad arrivare sulle sue sponde, davanti al Rifugio Castiglioni. Dopo l'opportuna sosta si riprende il sentiero dell'andata (faticosa la prima salita) e con questo si torna al Passo Pordoi. |
|
|
|