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I rifugi del Monte Antelao, la traversata
dal San Marco al Galassi da San Vito di
Cadore
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| Percorrendo la Statale n. 51 da Pieve di
Cadore in direzione Cortina d'Ampezzo si
raggiunge San Vito di Cadore. Qui si lascia
la Statale per salire a destra in direzione
sky area e Rifugio Scotter e raggiungere il
punto di partenza della seggiovia per il
Rifugio Scotter. Parcheggiata l'auto si
prende la seggiovia che sale verso
l'anfiteatro dolomitico compreso tra la Cima
Bel Pra e il Monte Antelao arrivando .... |
| .... al Rifugio Scotter - Palatini.
Si passa davanti al rifugio e, con un
breve tratto su sterrata, si arriva alla
strada sterrata che sale da San Vito.
Qui sono ben visibili, a destra,
le frecce del sentiero segnalato per il
Rifugio San Marco. Si può quindi
scegliere se salire con il sentiero, più
ripido ma più veloce, o con la strada
sterrata, che effettua un ampio
tornante. In tutti i modi, giunti al
termine della sterrata, ...... |
| ... si imbocca il sentiero segnalato
..... |
| .... che sale all'interno di una
bella abetina, offrendo spunti
panoramici su altri celebri gruppi
dolomitici ampezzani, e arrivando .... |
| ..... al dosso su cui sorge il
Rifugio San Marco, primo punto di sosta
lungo l'itinerario. Si passa davanti al
rifugio .... |
| .... attraversando il prato
retrostante il Rifugio San Marco ... |
| .... ed arrivando ad un
importante bivio di sentieri.
Trascurato il sentiero a sinistra
per la Forcella Grande si prende a
destra in direzione Rifugio Galassi,
immettendosi .... |
| .... sul sentiero ben risistemato
(sentiero n. 227) che supera un'antica
conoide detritica ben cementata da un
fitto bosco di bassi pini mughi. |
| Si passa un inciso vallone che
scende dalla Cima Bel Pra e si
attraversa ... |
| .... un'altro tratto a pini mughi,
alberi che, però, sono ora meno fitti. |
| L'entrata nella zona degli
sfasciumi incoerenti è segnalata da
un alto monolito dolomitico, una
sorta di instabile gendarme che
svetta tra altre guglie. |
| Da qui il Monte Antelao appare
in tutta la sua alta e imponente
mole. |
| Finito il tratto tra i pini
mughi il sentiero si sviluppa su
imponneti conoidi detritiche che
scendono dalle soprastanti cime
dolomitiche, la Punta Dina e la Cima
Scoter (la descrizione continua a
pag.2) |
CONTINUA A
PAG. 2 >>>>
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