DATI DELL'ITINERARIO

Tirano

83 km

2800 m

8 ore

Impegnativo

2480 m

da giugno ad ottobre

CARTOGRAFIA

Kompass 1:50.000 n. 94 e n. 96

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L'AUTORE

 

Ettore Grillo è l'autore del percorso proposto, studente in medicina, marciatore di livello nazionale, appassionato di montagna, cura per noi il canale YouTube

 

 

Tra Val Grosina e Val Poschiavo passando per Val Viola Bormina e Val da Camp

 

 

 

 

 

 

 

Grande itinerario ad anello che consente di effettuare la traversata completa dalla Valtellina alla Val Poschiavo risalendo prima la bucolica Val Grosina, scendendo poi ai laghi della Val Viola Bormina da dove si risale all'alto passo che consente di affrontare la tecnica discesa nella selvaggia Val da Camp. Vista la lunghezza e il dislivello, e le quote che si raggiungono, il percorso è consigliabile a ciclisti esperti, ben allenati e abituati a muoversi su sentieri d'alta montagna

 
Da Tirano, in Valtellina, si seguono le indicazioni del Sentiero Valtellina in direzione Bormio, percorrendo la pista ciclabile in uno dei suoi tratti in decisa salita fino ad arrivare a Grosio. Lasciata la pista ciclabile ci si dirige verso il centro abitato ma subito si vedono le indicazioni per il Centro Documentazione del Parco delle Incisioni Rupestri. Si sale sulla storica mulattiera ......
 

 
... arrivando al Centro di Documentazione dove si può prenotare la visita guidata dell'interessante Parco delle Incisioni Rupestri. Qui, sulla Rupe Magna, furono rinvenute (da Davide Pace nel 1966) e sono visibili centinaia di incisioni rupestri. La Rupe ha un alunghezza di 84 metri e un'altezza di 35 m, ed ospita più di 5.000 incisioni risalenti ad un periodo tra la fine del Neolitico (IV millennio a.C.) e l’Età del Ferro (V sec. a.C.).
 

 
Confluiti sulla strada principale per Fusino e Val Grosina si sale faticosamente con la tortuosa strada asfaltata fino ad arrivare a Fusino. Prima del ponte sul Torrente Roasco si prende a destra la strada con indicazioni per Eita e, poco dopo, si sale a destra seguendo la freccia con indicazioni per Piatta e Eita. Ci si inoltra così nella valle, incontrando piccoli nuclei rurali sparsi  dove è facile osservare gli abitanti dediti ai lavori agricoli. Seguendo sempre le indicazioni per Eita .......
 

 
.... si percorre a tratti la vecchia strada che, nel medioevo, portava al Passo di Verva per poi raggiungere Livigno e la Svizzera ....
 

 
....  e che presenta ancora tratti selciati.
 

 
Affrontando l'ultimo tratto, quando si deve superare il salto glaciale che porta ad Eita, il torrente scorre spumeggiante in una gola originando anche cascate.
 

 
Con un ultimo faticoso strappo si giunge infine sul terrazzo glaciale dove si adagiano le poche case di Eita. Alla strada asfaltata si svolta a sinistra e si arriva alla chiesa della Madonna di Eita, con accanto il campanile in sasso e il rifugio Eita.
 

 
Ora si seguono le indicazioni per il Passo di Verva, immettendosi su una sterrata che prende subito quota lasciandosi Eita alle spalle. La via, sassosa, ......
 

 
.... taglia i versanti montuosi e, in più punti, è scavata nella montagna.
 

 
La salita non è particolarmente ripida, ma il fondo sconnesso la rende comunque impegnativa.
 

 
I grandi panorami e le grandi montagne sempre più vicine (Cima de' Piazzi a destra e Punta di Dosdè a sinistra) annunciano l'arrivo al passo di Verva che viene raggiunto ....
 

 
... con un ultimo tratto a tornanti.
 
 
Comincia la discesa in Val Verva, in direzione di Arnoga e della Val Viola Bormina. Anche qui, come in Val Grosina, frequenti sono gli incontri con grandi mandrie al pascolo. La via scende passando per Cascina di Verva e le Baite di Verva ed infine raggiunge il fondovalle della Val Viola Bormina (continua a PAG. 2).

 

CONTINUA A PAG. 2 >>>>

 

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